Il desiderio di ritrovare me stessa nell’unione della dualità fra la splendida città di Palermo dove abito e sono nata e il piccolo borgo montano di Petralia Soprana dove lavoro e mi rifugio, mi hanno spinta al cambiamento e ad intraprendere questo nuovo percorso imprenditoriale e di vita, trasformando una casa di famiglia in un B&B casa museo.
All’inizio pensavo fosse difficile trasformarsi in un host ma poi ho capito subito che dovevo semplicemente ricevere degli amici speciali nella mia casa e tutto è diventato facile!
Essere un host per me significa accogliere gli ospiti e offrire loro non soltanto una camera dove alloggiare ma trasmettere attraverso ogni oggetto, ogni angolo della casa ed ogni gesto, l’amore con cui è stata arredata e con cui viene vissuta, ritrovando quell’armonia che, in fondo, è scoprire la vera anima del Genius loci.
E se qualcuno mi chiede ma cosa c’entra il mestiere di architetto (che ho fatto e faccio da 30 anni) con essere gestore di una struttura ricettiva? Rispondo che il segreto sta proprio lì, l’architetto è colui che ha gli strumenti per far emergere il “ Genius loci” , sa comporre gli spazi, unire i colori e dare anima ai luoghi.
Rallentare e guardare con occhi nuovi ogni dettaglio, proprio come fa un pittore.
Queste sensazioni sono ciò che voglio trasmettere ai miei ospiti offrendogli la possibilità di vivere una nuova esperienza di viaggio , sentendosi bene come a casa propria.
Rallentare e immergersi nella Natura, ritrovare una connessione con se stessi, ascoltare i suoni e i silenzi che ti circondano, condividere con la gente del luogo le piccole azioni quotidiane.
Tutto questo non sempre è possibile viverlo abitando nelle grandi città, ed è per questo che molti miei ospiti, provenienti da tutto il mondo, scelgono di trascorre alcuni giorni qui.
La magia che si crea fra me e gli ospiti annulla ogni distanza, facendoci sentire subito come vecchi amici. A colazione o nel pomeriggio per un thè mi sono ritrovata a chiacchierare per ore con Sabrina che viveva in Canada, ascoltando la sua storia e il suo desiderio di fare un viaggio in Sicilia, così come un incontro speciale è stato con Robert e Astrid giovane coppia olandese, in viaggio a piedi per scoprire i luoghi Unesco della Sicilia, e poi Marcus e Gennifer, Loredana e Gianni, Laura e Emanuele, un puzzle di nuovi amici provenienti da tutto il mondo.

Essere una destinazione umana è proprio questo: entrare in connessione empatica con gli ospiti, raccontare e saper ascoltare, dare spazio al desiderio di silenzio, e, nello stesso tempo, accogliere la necessità di raccontarsi. Affidarsi e farli affidare. La fiducia è il fondamento dell’esperienza relazionale.

Chi arriva da lontano ha bisogno di consigli su cosa fare, dove andare a mangiare, cosa comprare, desidera vivere intensamente il contatto con la gente del luogo.

Ed ecco che il piccolo borgo offre la possibilità di amplificare questa esperienza di accoglienza, la gente del posto coccola i nuovi “ abitanti”, e così si diventa una grande bella famiglia.

Antonella

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